Per fortuna moriamo. Altrimenti sulla terra regnerebbe una calca tremenda. Non si troverebbe uno spazio libero. Neanche a teatro.
La morte crea spazio per la prossima generazione. È morendo che la vita rinasce.
Gardi Hutter, alias Hanna, ha esperienza nel morire: in sette spettacoli su otto muore nel finale, ma non rinuncia agli applausi e si rialza subito. La morte clownesca permette di ridere sul trapasso – il riso originario, quello inventato dall’uomo per rappacificarsi con la propria fine.
In Gaia Gaudi Hanna è morta sin dall’inizio, ma non si lascia di certo sopraffare da una cosa così banale. Continua il suo viaggio nell’al di là, tra strambi strumenti musicali, danze metamorfiche e immagini dal sentore mitologico. Nel frattempo, nell’al di qua, il clamore della generazione successiva diviene sempre più forte.
La morte, come tutte le fini, è sempre anche un inizio, una nascita, un passaggio. Per i credenti verso un altro mondo, per gli scienziati verso un altro stadio, e per i teatranti verso un’altra fantasia.
Gaia Gaudi parla di radici e di ali, di stabilità e di cambiamento, del grande ricambio delle generazioni che continuamente rinnovano il corso della vita, e ogni tanto anche si azzuffano.
Gardi Hutter, la clown più celebre della Svizzera, e per tanti media, anche del mondo, si è messo insieme con tre giovani artisti per creare uno spettacolo “generazionale”. Parlano – vivendolo direttamente in scena - di radici e ali, di stabilità e di rinnovamento, del grande ricambio delle generazioni che continuamente rinnovano il corso della vita.
Hanna, l’alter ego clownesco di Gardi, ha molta esperienza per morire: in otto spettacoli muore sette volte. La morte clownesca permette di ridere sulla morte – il riso originario, inventato dall’uomo per rappacificarsi con l’idea della propria inevitabile fine.
In GAIA GAUDI Hanna è morta dall’inizio. Il pubblico lo capisce subito, lei invece no. Non si lascia certo sopraffare da qualcosa di così poca importanza. Si dice che l’anima di un morto rimanga nello spazio ancora per un momento. L’anima di Hanna si agita così allegramente che il corpo si snerva: allora prende questa “cosa svolazzante” e la trascina al di là. Lui sente il rumoreggiare forte dalla nuova generazione dietro la porta, che pretendono lo spazio.
La morte, così come qualunque fine, è sempre anche un inizio, una nascita, e, in questo senso, è soltanto un passaggio: per i credenti verso un altro mondo, per gli scienziati verso un altro stato – e per gli artisti verso un’altra fantasia.
La storia è raccontata da una clown, una cantante, una ballerina e un percussionista. Naturalmente le sorprese sono inevitabili, così come nella vita reale.
GAIA GAUDI - STAFF
Di/con: Gardi Hutter, Neda Cainero, Beatriz Navarro, Juri Cainero
Regia/Coautore: Michael Vogel (Direttore artistico: Famiglia Floez)
Composizioni: Juri Cainero, Neda Cainero
Coreografia: Beatriz Navarro
Assistenza alla regia: Heleen Klooker
Sarta: Vale Rinaldi (Bal val arte nomade)
Oggetti scenici: Melanie Kuhl, Beatrice Hutter, Elena Bisignani
Costruzioni: Thomas Fri Freydl
Grafica: Enea Toldo
Tecnica tournee : Theo Bernardi, Raffaella Benini
COPRODUTTORI : LuganoInScena (LAC Lugano) - Theater am Hechtplatz Zürich - Theaterhaus Stuttgart
View this gallery on Flickr
https://www.gardihutter.com/it/gaia-gaudi.html#sigProId56e400c333